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17 11 2012 | Rimini | Balneazione, Mauro (Pdl): I punti deboli del piano del sindaco

Sabato, 17 Novembre 2012

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Rimini | Balneazione, Mauro (Pdl): I punti deboli del piano del sindaco


I deboli del piano di balneazione per Rimini, città governata da un anno e mezzo da quella che non manca spesso di definirsi “la giunta delle fogne”, secondo il consigliere comunale del Pdl, Gennaro Mauro.
«Dobbiamo registrare innanzitutto che il piano della balneazione adottato è frutto esclusivo del lavoro dei tecnici comunali e delle decisioni del comune, l'ingegnere Minarelli ci fa sapere che Hera è solo il soggetto attuatore, nulla di più».
Cosa c'è che non va? C'è che secondo Mauro «la problematica» è «di tale entità» che, «senza toglie nulla ai tecnici comunali», avrebbe meritato «il coinvolgimento di esperti nazionali e internazionali sopratutto estranei al "business" di Hera. Ciò non è avvenuto, e basta lo studio di un architetto, Marco Benedettini, che ipotizzando la realizzazione di un manufatto lineare scatolare collegabile con Riccione, lungo il nostro arenile, a mettere in crisi l'intera progettazione fino ad oggi compiuta».


L’idea alternativa è quella di realizzare una lunghissima condotta lineare costiera (compatibile con il piano strategico) capace di accumulare le acque degli scarichi fognari, per poi dirottarle verso il depuratore di Santa Giustina e in parte a quello di Riccione.
«Un’idea interessante – dice Mauro – che mi sembra quanto meno da approfondire. Il Popolo della libertà di fronte all'immobilismo della giunta comunale farà la sua parte, ponendo al centro del dibattito la necessità di individuare soluzioni tecniche meno costose partendo proprio dalla soluzione indicata dall'architetto Benedettini, che tra l'altro risolverebbe la questione della condotta sottomarina, e i tre scarichi della zona sud che sono fuori dal piano di balneazione».


Perché, l’altro problema del piano approvato è di tipo finanziario. «Approvando il Bilancio preventivo 2012, nel giugno scorso, il nostro sindaco fece un appello a Hera chiedendo 70 milioni di euro per la realizzazione delle opere fognarie, in quanto il comune poteva finanziare le opere solo con 15 milioni distribuiti in tre anni, tra l'altro risorse che saranno disponibili solo a condizione che si riesca a vendere il 51 per cento della rete della distribuzione del gas in possesso del Comune di Rimini. Minarelli ci fa sapere che non se ne parla proprio. Ha detto: “Se Hera dovesse ascoltare le richieste di ogni singolo comune”. Ciò significa che al momento l'idea di chiudere 8 scarichi a mare su 11 entro cinque sei anni, è inattuabile e resta solo nei buoni propositi di Gnassi».


Su tutto questo un fatto. «La balneazione della riviera riminese deve diventare una priorità per la Regione Emilia Romagna, il turismo è una fonte di ricchezza per l'intero territorio romagnolo, e non può essere messa in crisi per egoismi campanilistici. Gnassi fa bene a lamentarsi di Hera, ma farebbe ancora meglio ad andare a Bologna e battere violentemente i pugni sulla scrivania di Errani. Credo che sia questa la priorità della sua azione politica, poi magari potrà pensare di volare in Germania e nell'intero pianeta per sponsorizzare la Movida riminese».


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